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La chiesa originale dell’antico convento carmelitano fu costruita in una zona alta della parte sud-ovest della città, nel transarno, con una fondazione del 1268 la cui opera fu conclusa, dopo varie trasformazioni, nel 1476. La prima pietra, collocata dal Vescovo di Firenze Giovanni de’ Mangiadori il 30 giugno 1268, in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, fu accompagnata dalla consegna delle reliquie, oggetto di intensa venerazione in epoca medievale. Di questa chiesa restano appena poche tracce, poiché quando fu quasi totalmente distrutta da un incendio, nel 1771, furono risparmiate solo la Sagrestia e le cappelle Brancacci e Corsini. Ristrutturata totalmente da Giuseppe Ruggieri e Giulio Mannaioni, con opere concluse nel 1782, l’attuale chiesa mantiene l’esterno con pietra a vista (non fu mai collocato nessun paramento decorativo), con una facciata rivolta verso la piazza che prese il suo nome. Si tratta di un lungo edificio con pianta a croce latina, con un’unica navata di 82 metri di lunghezza e una volta a botte che copre anche il transetto.L’opera più notevole della chiesa è tuttavia la Cappella Brancacci, eretta per ordine di Pietro Brancacci nel 1366 ma completata solo per volere di Antonio o più probabilmente Felice Brancacci intorno al 1386-89, risegando la parete superiore del transetto destro. In questa cappella si sviluppa un esteso ciclo pittorico, un affresco eseguito da Masolino e Masaccio tra il 1423 e il 1428, concluso tra il 1481 e 1485 da Filippino Lippi, dal momento che Masaccio morì prima di completare il ciclo.
 

Il Bersaglio HERITY affisso all'ingresso della chiesa

 

 




Fondo Edifici di Culto - Santa Meria del Carmine

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