Il complesso
di “Casa
Pilloni”
e S.
Anastasia,
situato
in pieno centro
del paese non lontano dal museo archeologico, comprende
tre
punti focali.
La “Casa
Pilloni”,
che si affaccia su una corte dal cui portone si
accede al complesso, e che funziona da centro
di accoglienza
con informazioni generali sul luogo, sull’area e
sulla regione, e include uno spazio dove vengono
continuamente effettuate mostre
temporanee
di artisti viventi. Un’area
archeologica
alla quale si accede con una scala dalla corte antistante
la casa, incentrata intorno ad un tempio
a pozzo nuragico
nel quale ancora oggi affiora acqua
sorgiva.
La chiesetta
di S. Anastasia, che insiste sui resti archeologici.
Il tutto si sviluppa su circa
2.000 mq.
L’area in questione, costituisce, anche esaminando
le testimonianze storiche, un punto
nodale al centro
del nucleo originario di Sardara,
del quale sono raccontate o parzialmente indagate
emergenze (attualmente non visibili) anche nelle
parti circostanti il complesso visitabile, che vanno
dalla protostoria
all’epoca, probabilmente, paleocristiana.
La “Casa
Pilloni”,
acquisita nel 2003
dal Comune di Sardara e che parrebbe risalire almeno
al 1600,
è una grande
casa campidanese,
oggi riadattata, e ospitava, al momento della visita,
una mostra
d’arte
nello spazio al secondo piano normalmente adibito
a questo uso.
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